Archive for the 'discussioni' Category

10
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI di UnAmletoditroppo

Individuare un percorso politico sociale della ConsultaLa Consulta è una confluenza di pluralità che lavorano in diversi settori della cultura e che attraverso le loro peculiarità creano, in sinergia e nel rispetto della loro autonomia e identità, un confronto e un dialogo teso alla realizzazione di un percorso culturale condiviso sul territorio.
La Consulta delinea una sua proposta culturale  ed elabora strategie d’intervento attingendo a quei valori di cui le associazioni sono portatrici,  considerando ogni proposta non come un valore fine a se stesso ma come indirizzo culturale, idea tra le idee, pensiero tra i pensieri, nella consapevolezza che i valori sono fabbricati e veri nella misura in cui li rendiamo veri con la nostra azione. Affinché si parli di necessità altrui, si deve prima parlare di necessità reciproche  e prima ancora di necessità individuali.

Il rapporto con le Istituzioni.

La Consulta è un organo municipale di partecipazione alle politiche del territorio ed ha carattere consultivo e quindi propositivo. Affinché venga rispettato il ruolo istituito la Consulta deve poter essere informata su tutti i processi in atto da parte del Municipio,ma la Consulta non è un organo politico, è un organo di politica indiretta  che le Istituzioni dovrebbero intendere come prestigioso accesso al territorio.
Pertanto ad esempio la richiesta d’informazioni sul bilancio economico dell’attività passata deve essere strumento per capire le direttive culturali precedenti, per costruire la fattibilità di un’eventuale proposta. Erroneo sarebbe invece porsi dalla parte di quelli che vogliono controllare e giudicare l’operato. Non è la rivendicazione che deve essere forte, ma la proposta.

Presenza della Consulta ai tavoli decisionali

Il percorso della Consulta a nostro avviso non deve seguire l’iter della vita politica del Municipio, ci sembra invece più opportuno trovare dei momenti di sintesi, di confronto con le Istituzioni organizzando anche degli incontri pubblici tematici nei quali non solo la Consulta potrebbe questionare e dibattere con le figure invitate.
Dalla riunione del 20 dicembre erano emersi due possibili tematiche: “Le varie forme di partecipazione” e “Il territorio:spazi, progetti, politiche culturali” .
Al fine di contribuire alla costruzione di un rapporto vivo nel territorio tra i cittadini e le strutture culturali (intese anche come possibili incubatori culturali) ci sembra importante che spazi pubblici come Il Teatro del Quarticciolo possano ospitare questo tipo di eventi.

La Consulta e la Commissione di Programmazione del Teatro Biblioteca Quarticciolo

La Consulta è stata istituita per volontà degli organi Istituzionali del Municipio VII ed è costituita dalle associazioni che nei termini indicati dal bando hanno fatto richiesta di parteciparvi. Pertanto proprio seguendo quelle logiche di collaborazione volute dal Municipio ci sembra pertinente e consequenziale la partecipazione della Consulta alla Commissione di Programmazione del Teatro Biblioteca Quarticciolo.
La partecipazione della Consulta in forma rappresentativa non solo potrebbe garantire quel necessario feed-back tra le realtà del territorio e i molteplici partners istituzionali investiti  nella gestione del Teatro Biblioteca, ma aiuterebbe forse a far emergere il concetto che  nell’associazionismo lavorano professionalità specifiche e qualificate spesso poco riconosciute semplicemente perché meno conosciute.
A tal proposito ci sembra necessario inoltrare in tempi stretti una domanda/richiesta ufficiale d’ammissione alla Commissione di Programmazione indirizzata alle diverse Istituzioni Regionali che governano il settore cultura: Regione, Provincia, Comune, Municipio.  

Indirizzi culturali

Crediamo nel valore e nell’efficacia di proposte che pur definendo degli obiettivi d’intervento precisi li realizzino agendo in modo indiretto su chi ne è destinatario.
Crediamo che ogni direzione progettuale di cultura civile debba intendersi come un’opportunità e un’esigenza di conoscenza dell’altro.
Intendiamo inoltre che elaborare una proposta che possa trascendere da una tipologia d’utenza non significa non tenere conto dello specifico fruitore, ma significa creare diversi livelli d’accesso,  ponti e punti di una comunicazione stratificata.

Cultura Civile, Artistica e Ambientale

In queste tre grandi aree tematiche il raggio d’intervento può essere trasversale, poiché sarebbe inefficace pensare a compartimenti stagni. I mezzi che abbiamo per relazionarci a queste tematiche rispondono comunque al nostro lavoro; pensare diversamente  vorrebbe dire entrare in un campo in cui noi non siamo competenti.

Obiettivi  

Sostenendo che il sapere e il conoscere dell’individuo nella società passa attraverso il suo fare:

– Aiutare lo sviluppo delle attività delle associazioni attraverso l’attivazione di contenitori Culturali con i quali il territorio municipale e non solo possa interfacciarsi;
– Aiutare i processi di tutela della cultura, dei suoi beni materiali ed immateriali  (dal libro al parco);
– Aiutare un processo di confronto e scambio tra individui, di crescita culturale e di conoscenza dell’altro:
-Sostenere i processi d’integrazione culturale.

A chi rivolgersi

 Chiunque

Strumenti

 Tutti quelli che possono scaturire dai saperi di cui ogni associazione è portatrice.

Dove

 Scuole,Biblioteche, Centri anziani, Teatro,Parchi….ogni luogo di scambio possibile.

Risorse

Dall’ambito regionale a quello municipale.

(Non essere necessariamente vincolati alle politiche economiche del Municipio VII.)

10
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI di ACCADEMIA DELLE RIME “Ubi Mayor”

Individuare un percorso politico sociale della Consulta.Noi dell’accademia delle rime crediamo che non occorra sviluppare un programma politico che esuli dalle mere attività artistiche, Il fatto che la consulta sia “la consulta della cultura” composta dalle associazioni culturali, è gia di per se la base del programma della politica di questo organo, e va da se che debba incentrarsi sulla cultura, sulle iniziative e sull’accessibilità delle attività culturali a tutti i cittadini.  

Capire il valore della Consulta rispetto alle politiche del Municipio e quindi  richiedere che la Consulta possa partecipare  alle assemblee decisionali del Municipio tramite un suo rappresentante

non è l’unica cosa da capire. C’è anche d chiarire il rapporto con l’assessorato e in che modo potremo e dovremo interagire con i bandi culturali se verranno proposti. 

Individuare il bacino d’utenza delle proposte (bambini, anziani, ect.)Il bacino di utenza delle attività culturali è fondamentalmente infinito, il problema non è il bacino di utenza, è il modo in cui si affascina il bacino di utenza. La cultura è un mondo diverso da quello strettamente reale, un po’ come il mondo delle fiabe. Non è solo per un certo target di persone, ma piu’ che altro è per chi viene rapito dai suoi “colori”. Crediamo che fondamentalmente non vada cercato un target di utenti, ma il modo di interessare piu’ utenti possibili, e non perché parte di quel target specificato, ma piuttosto perché vedendo/sentendo/partecipando/… rimangono affascinati al punto da non lasciarsi scivolare addosso le proposte culturali fatte. Individuare i possibili luoghi di ricezione degli interventi (Biblioteche, Parchi, Scuole)Non crediamo ci sia un luogo specifico in cui si fanno gli eventi, ogni luogo può essere quello giusto o quello sbagliato, ogni attività ha il suo punto specifico, ed ogni luogo ha la sua attività specifica. Un balletto classico al teatro fa il suo effetto, ma una gara di hip hop in un parcheggio pieno di gente che passa per caso ha il suo fascino specifico.  Individuare le risorse economiche (Privati, Provincia, Comune,Municipio) 

Le risorse non vengono date a priori. Prima va capito il motivo per cui richiedere i fondi e solo dopo vanno richiesti. 

Individuare progetti di formazione che possano interagire col territorio creando forza lavoro ( ad esempio la formazione di specifiche figure professionali legate al Teatro , come attrezzisti, macchinisti etc.)

Siamo d’accordo. Richiedere la presenza di un rappresentante della  Consulta alla Commissione diProgrammazione del Teatro Quarticciolo.Certo che si. Non c’è un direttore artistico, che gia da se è un’ottimo punto di partenza, ma se questa mancanza viene supplita con attività decise dall’alto che tagliano fuori la consulta, è una scelta inutile.

09
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI di Gianluca Bottoni “G.B. STUDIO”

  • Individuare un percorso politico sociale della Consulta.

Non credo che la consulta debba organizzare un suo percorso politico ,specie se diverso da quelle basilari attività – rivendicazioni che con sempre più fatica chi vive e lavora con/attraverso prodotti culturali cerca di promuovere e che sono il mezzo attraverso il quale si possono affermare diritti umani e sociali. La consulta lavora per un organo ufficialmente politico e secondo me dovrebbe lasciare a quest’ organo la sintesi dei percorsi politici aprendo invece un dialogo di intreccio su quelli artistici (POLITICHE CULTURALI).
Quando queste due cose marceranno insieme accordate,allora si potrà fare qualche passo in spazi diversi.

  • Capire il valore della Consulta rispetto alle politiche del Municipio e quindi richiedere che la
    Consulta
    possa partecipare alle assemblee decisionali del Municipio tramite un suo rappresentante

Prima capire il valore della consulta nei confronti dell’assessorato,è questa una fase interlocutoria importante.

  • Individuare gli indirizzi culturali della Consulta e stabilire delle categorie d’intervento in merito a tre grandi tematiche : Cultura Civile (politiche sul tessuto sociale), Cultura Artistica (Tutto ciò che riguarda ogni forma d’arte); Cultura dell’Ecologia, dell’Ambiente e del Parco.

I gruppi di lavoro possono attendere a compiti tematici

Le tre tematiche mi sembrano buone e centrate

  • Individuare il bacino d’utenza delle proposte (bambini, anziani, ect.)

Tutta la popolazione, è il concetto sorprendentemente spesso dimenticato di pubblico (ovviamente partecipato) per chi presenta o rappresenta

  • Individuare i possibili luoghi di ricezione degli interventi (Biblioteche, Parchi, Scuole

Quelli possibili e impossibili, i luoghi sono collegati alle specificità dei gruppi di lavoro

  • Individuare le risorse economiche (Privati, Provincia, Comune,Municipio)

Tutte insieme.

Individuare progetti di formazione che possano interagire col territorio creando forza lavoro (ad esempio la formazione di specifiche figure professionali legate al Teatro , come attrezzisti, macchinisti etc.)

Si se c’è richiesta e utenza e adesioni. sinceramente non so quale giovane o medio giovane si possa iscrivere a un corso di figure professionali legate al teatro. Tra l’altro i teatri di cui si discute in questi giorni nella cosiddetta “cintura” non hanno bisogno di grosse professionalità artigiane, sono strutturati in maniera più semplice di un vecchio teatro d’opera e di prosa Graticcia – rocchello – carrucola

Richiedere la presenza di un rappresentante della Consulta alla Commissione di Programmazione del Teatro Quarticciolo.

Si

09
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI dell’ASSOCIAZIONE ARTEMISIA ITINERARI D’ARTE

 In relazione a quanto indicato nell’ipotesi di progetto politico individuata da Mario Mossi, Artemisia individua i seguenti punti:

1) In relazione al valore della Consulta:

Oltre al semplice valore consultivo, sarebbe opportuno che avesse un atteggiamento propositivo tale da poter influire sulle scelte del Municipio relative alle politiche culturali e sociali del territorio.

2) In relazione ai campi d’intervento:

Qualunque intervento possa contribuire al miglioramento e allo sviluppo delle “risorse umane” del territorio può essere campo d’intervento delle Associazioni aderenti alla Consulta.

In particolare gli ambiti di intervento possono essere individuati nel settore sociale, culturale, ecologico e di attenzione al territorio.

3) Le categorie alle quali ci rivolgiamo:

A tutti i cittadini e in particolare:

ai bambini, agli adolescenti e ai giovani per quanto riguarda le politiche educative, di formazione e culturali dei diversi settori (arte, filosofia etc.), le politiche culturali e sociali rivolte agli anziani, le politiche sociali rivolte agli immigrati miranti all’integrazione nel tessuto sociale nel quale vivono e lavorano, le politiche sociali rivolte a tutti coloro che vivono una situazione di emarginazione e di disagio.

4) Tali progetti culturali possono essere realizzati:

Nelle scuole, nei centri anziani, nelle sedi delle Associazioni Culturali, nelle biblioteche e in generali negli spazi che il Municipio potrebbe mettere a disposizione delle Associazioni della Consulta al fine di promuovere tali attività.

5) Per quanto riguarda gli strumenti occorrenti per poter sviluppare un progetto culturale:

Nel caso specifico di Artemisia, Associazione che si occupa della promozione, della formazione e dello sviluppo delle suddette “risorse umane” mediante la consulenza filosofica e la consulenza filosofica attraverso l’arte e le immagini, gli strumenti occorrenti sono: una sede per poter svolgere i corsi collettivi comprendente un proiettore, supporti informatici e audio-visivi annessi, possibilità di avere a disposizione macchinari per poter stampare e/o fotocopiare materiali didattici. Nel caso di consulenze ad personam, il progetto proposto di apertura di uno sportello filosofico prevede unicamente una sede dove poter svolgere tale attività.

6) Per quanto riguarda il reperimento dei fondi per sviluppare i progetti:

Piuttosto che rivolgersi ai privati cittadini che spesso hanno bisogno di essere ‘incentivati’ alle attività attraverso iniziative gratuite, Artemisia propone di rivolgersi al Municipio, alla Provincia e alla Regione, per non escludere nessuna possibilità nell’ambito delle autorità locali, provinciali e regionali, ma anche, e forse, soprattutto per quanto riguarda progetti di nuovi settori, alla Comunità Europea.

7) Possono alcuni nostri progetti creare opportunità di lavoro e formazione professionale?

Per quanto riguarda le attività promosse da Artemisia: la formazione umana – soprattutto quella rivolta agli adolescenti e ai giovani – produce benefici sulla persona individuabili nei termini di una maggiore consapevolezza d sé e quindi una maggiore capacità di orientarsi e di proporsi come persona ‘formata’ negli ambiti lavorativi più disparati. Sempre più spesso sia il settore privato che quello pubblico, cercano persone che definiscono “autocentrante”, ovvero in possesso di tale capacità di flessibilità, adattamento e senso di adeguatezza nei vari contesti. Sfortunatamente, la formazione umana, sia in termini di corsi collettivi che in termini di tirocini privati, ha spesso un costo difficilmente sostenibile dalle famiglie dei giovani, se dunque si riuscisse a fornire tale servizio mediante finanziamento pubblico, credo che il VII Municipio potrebbe vantare un progetto pilota di formazione al lavoro di respiro veramente ‘comunitario’.

Per quanto riguarda invece le altre fasce d’età e sociali individuate, le attività promosse da Artemisia consistono nell’occuparsi di disagi esistenziali, nel fornire un aiuto nelle tensioni emotive, nel favorire la relazione tra sé e sé e tra sé e gli altri, nell’imparare, insomma, a ‘prendersi cura di sé’ attraverso il metodo d’indagine psico-filosofico di recente applicazione qui in Italia. La sperimentazione di tale ampliamento delle proprie risorse e ‘mappe mentali’ ha come conseguenza ricadute benefiche riscontrabili anche in ambito lavorativo.

09
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI dell’ASSOCIAZIONE LEPETIT

Punti principali e secondari della Consulta

Punti Principali

La necessità primaria di questa Consulta della Cultura è quella di essere accettato dalle Istituzioni come un organo Consultivo e Propositivo del Municipio VII, pertanto essere chiamato a far parte di tutte quelle decisioni Culturali che il VII Municipio affronta ed affronterà, infine partecipare alla stesura del Bilancio.

1)Entrare a far parte del Comitato di Gestione del Teatro diQuarticciolo.

2)Essere coinvolti sulle scelte degli spettacoli che dovranno organizzarsi nell’arco dell’anno al Teatro e dei periodi inattivi dello stesso. (att.ne ricordarsi delle associazioni)

3) Partecipare come organo Consultivo e Propositivo sul programma Culturale del Municipio VII dell’anno 2008. (att.ne ricordarsi le associazioni del territorio)

4)Presenziare tutte le decisioni che vengono prese dall’Ass.re alla Cultura per effettuare Manifestazioni o Iniziative.(att.ne ricordarsi le associazioni del territorio)

5)Essere parte in causa sulle spese che vengono effettuate dall’assessorato alla Cultura

6)Scegliere insieme le commissioni giudicatrici i bandi di gara

7)Controllare il bilancio della Cultura (vedere come vengono spesi i soldi dati alla Cultura) 

Punti Secondari

Altri punti da affrontare nell’arco del primo anno di lavorativo della Consulta sono molteplici e tutti volti ad analizzare la condizione culturale del territorio VII. I temi di carattere generale su cui si deve focalizzare l’attenzione e farla focalizzare alle istituzioni culturali sono: Censimento degli Spazi, del  Tempo Libero e Eventi Culturali, Trasporto urbano. 

Censimento degli spazi, del tempo libero ed eventi culturali

 Nel VII territorio esiste una carenza effettiva di spazi, dove poter riunire la varie associazioni culturali del territorio, creare momenti di incontro e socializzazione, prendere eventuali decisioni per partecipare a bandi o manifestazioni; inoltre luoghi dove esibirsi e dover rendere più accogliente la permanenza dei cittadini con eventi musicali e culturali, questo è il punto di partenza per affrontare un problema più vasto e cioè quello dell’integrazione tra “cittadini di media età ” e “giovani”. Risolto questo problema il territorio si arricchisce culturalmente, sotto tutti i punti di vista, la presenza dei giovani che non deve essere vista come un problema ma come “cittadini effettivi” che soffrono gli stessi problemi di tutti ma che spesso non godono degli stessi diritti. 

Trasporti Urbani e Parcheggi

Il tema dei trasporti e dei servizi in genere è molto vasto e intricato. Molto carente è lo stato dei servizi di trasporto che collegano alcuni dei nostri quartieri a forte densità abitativa con il centro e la metro, addirittura inesistente nelle ore notturne. (ricordarsi che il territorio è abitato da 130.000 cittadini di cui 9.000 exstracomunitari) Occorre interessarsi e chiedere l’aumento graduale del servizio. L’accesso ai parcheggi, da parte di cittadini e studenti che ogni giorno raggiungono il centro di Roma in auto, dovrebbe essere regolamentato con apposite convenzioni che ne agevolino economicamente l’utilizzo. lto vasto e intricato. Molto carente è lo stato dei servizi di trasporto che collegano alcuni dei nostri quartieri a forte densità abitativa con il centro e la metro, addirittura inesistente nelle ore notturne. (ricordarsi che il territorio è abitato da 130.000 cittadini di cui 9.000 exstracomunitari) Occorre interessarsi e chiedere l’aumento graduale del servizio. L’accesso ai parcheggi, da parte di cittadini e studenti che ogni giorno raggiungono il centro di Roma in auto, dovrebbe essere regolamentato con apposite convenzioni che ne agevolino economicamente l’utilizzo. 

09
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI dell’ASSOCIAZIONE ANTROPOS

Cos’è la cultura? 
Sui dizionari troviamo scritto: L’insieme della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell’umanità intera. La cultura può essere,quindi, vista come l’identità di un popolo, comprendendo la lingua, i costumi, la religione, l’economia. Oppure come la formazione individuale, un’attività che consente di “coltivare” l’animo umano (dal verbo latino “colere”). O ancora come il variegato insieme dei costumi, delle credenze, degli atteggiamenti, dei valori, degli ideali e delle abitudini delle diverse popolazioni o società del mondo e che concerne sia l’individuo sia le collettività di cui egli fa parte. Ma forse la vera cultura di un popolo è la memoria di ciò che era, unita alla coscienza di ciò che è oggi.   
Diceva Pier Paolo Pasolini……Che cos’è la cultura di una nazione? Correntemente si crede, anche da parte di persone colte, che essa sia la cultura degli scienziati, dei politici, dei professori, dei letterati, dei cineasti ecc.: cioè che essa sia la cultura dell’intelligencija. Invece non è così. E non è neanche la cultura della classe dominante, che, appunto, attraverso la lotta di classe, cerca di imporla almeno formalmente. Non è infine neanche la cultura della classe dominata, cioè la cultura popolare degli operai e dei contadini.
La cultura di una nazione è l’insieme di tutte queste culture di classe: è la media di esse
.
Il primo passo dunque è di riuscire a fare un discorso di tipo culturale, al quale gli altri prestino attenzione partecipando attivamente a costruirlo in quanto vi scoprono il loro interesse. Oggi nessuno sta ad ascoltare nessuno, perché tutti parlano solo per autoaffermarsi e non per chiarire qualcosa e fornire un aiuto agli altri, dato che li considerano separati e alternativi a sé stessi. Nessuno sa di essere esponente di un Tutto, nel quale anche gli altri rientrano, e dei quali perciò anche lui ha bisogno per sé stesso. Nessuno si accorge di dipendere da ideologie che lo manovrano, né mai lo ammetterebbe. In questa epoca, la maggioranza degli uomini ritengono di sapere già tutto e rifiutano a priori qualsiasi idea che non rientri negli schemi timbratigli dalla incultura corrente, al servizio dei padroni che li strumentalizzano.
Dipendono da parole che gli sono state impresse con il metodo dei riflessi condizionati, associate a concetti di positività, gratificanti nell’ambito sociale in cui si ritrovano e che li coinvolge, assimilandoli quali elementi al proprio servizio, ossia al servizio del padrone di quell’ambito.
Se invece ora cominciamo ad avere fiducia nelle nostre idee, in noi stessi, e fondiamo il concetto del diritto in quello che ci occorre per realizzare i fini del Tutto, scopriremo che le nostre quattro idee sono cultura, per noi e per tutti.

Quali categorie? 

La consulta promuove e sostiene politiche di sviluppo a sostegno dell’autonomia e del protagonismo della persona sul piano culturale, artistico e professionale; valorizza le politiche di prevenzione verso le nuove generazioni e le  capacita creativa e progettuale dei giovani; individua le forme della partecipazione e della rappresentanza giovanile alla vita delle istituzioni locali; favorisce la promozione di nuove realtà giovanili associative ed aggregate, valorizzando e rafforzando quelle già esistenti.
La consulta individua gli obiettivi per la realizzazione di politiche di intervento a favore delle giovani generazioni, tracciandone le direttrici, in materia di:  
a) programmi per il tempo libero, la socializzazione, la creatività e l’espressione giovanile;
b) campagne di informazione e prevenzione in tema di dipendenza da droghe e alcool, e di nuove sostanze stupefacenti;
c) promozione e sostegno di iniziative di educazione sessuale tra i giovani;
d) sviluppo di percorsi per una politica dei tempi delle nuove generazioni;
e) promozione di attività di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale ;
f) programmi di scambio transnazionale;  Quali campi di intervento? 
Patrimonio e attività culturali L’impegno e le iniziative della consulta persegue l’obiettivo di valorizzare le potenzialità dei beni culturali e della produzione culturale, attraverso la creazione di reti e sistemi culturali a livello locale, in grado di generare impatti significativi in termini di occupazione e sviluppo sostenibile.Sulla base di questa finalità la consulta sviluppa la sua azione nei seguenti ambiti:

  • Valorizzazione integrata del patrimonio culturale nell’ambito delle politiche e dei programmi di sviluppo locale
  • Conoscenza, diffusione, divulgazione e accessibilità sia delle componenti peculiari e specifiche del patrimonio culturale e dei sistemi culturali comuni e condivisi
  • Produzione culturale volta sia alla valorizzazione delle specificità che alla “creazione” di nuove forme sperimentali di espressione culturale capace di valorizzare anche le molteplici presenze straniere locali
  • Formazione e mercato del lavoro nel settore del patrimonio e della produzione culturale nonché dei servizi per la cultura

In questi ambiti di intervento la consulta concepisce e realizza progetti, azioni pilota mirate, operando in partenariato, e comunque privilegiando la creazione di reti di cooperazione a livello locale e intermunicipale, soprattutto nell’ambito di programmi promossi e sostenuti a livello comunitario, realizzando le seguenti attività:

  • Identificazione e definizione di strategie in materia di gestione e di valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale (siti archeologici, edilizia e architettura storica, paesaggio, arti figurative, arti dello spettacolo, tradizioni popolari, artigianato artistico, eno-gastronomia)
  • Elaborazione e realizzazione di progetti territoriali in materia di accessibilità e fruibilità artistica di siti culturali (parchi archeologici, musei, biblioteche, ecc.)
  • Elaborazione di progetti e realizzazione di prodotti editoriali, sia di tipo tradizionale che elettronici e multimediali, per la diffusione e la divulgazione del patrimonio culturale centrale  e locale

Queste attività mirano al coinvolgimento di tutte le tipologie di soggetti implicati nei processi di valorizzazione e gestione dei beni e delle attività culturali: le istituzioni pubbliche locali direttamente o indirettamente competenti per la conservazione e gestione del patrimonio e delle attività culturali, gli operatori e gli esperti del settore, gli attori economici e sociali.
Differenza di genere
La consulta opera per lo sviluppo dei diritti di cittadinanza e le pari opportunità delle donne, per il rafforzamento e la creazione dell’associazionismo femminile e la sua cooperazione con l’insieme dell’associazionismo operante nel territorio. L’insufficiente riconoscimento dei ruoli svolti dalle donne nello sviluppo economico e sociale del paese, ma anche la mancanza di equilibrio fra uomini e donne per quanto concerne i percorsi di carriera e la rappresentanza politica sono dati che caratterizzano, sia pure in forme differenti, le diverse società. A partire da queste constatazioni i principali obiettivi sono:

  • Estendere ed implementare i diritti nella prospettiva della valorizzazione della differenza di genere
  • Contribuire alla crescita dei processi democratici facendo dei diritti delle donne un indicatore e uno stimolo per l’ampliamento della stessa democrazia
  • Sensibilizzare le donne (e indirettamente anche gli uomini) sui temi dei diritti e della partecipazione alla vita sociale e politica
  • Contribuire all’autostima e alla presa di coscienza del valore dell’agire femminile nella società, nell’ottica dell’empowerment delle donne

L’intervento della consulta si basa sulla convinzione che la dialettica tra parità e differenza sia un elemento fondamentale del concetto di pari opportunità, un percorso che, partendo dall’esperienza centrale delle pari opportunità tra uomini e donne, permette di estendere questa categoria ad altri soggetti in una società sempre più plurale e differenziata. L’attenzione al confronto tra i generi è, in ogni caso, una modalità di lavoro che si tende a realizzare in tutti i campi d’intervento.Sulla base di queste finalità le attività più rilevanti concernono:

  • Lo sviluppo delle pari opportunità, valorizzando la differenza di genere
  • Gli scambi culturali all’interno dell’universo femminile, la reciproca conoscenza fra culture di diversi paesi e diverse generazioni
  • La relazione, sul tema dei diritti, fra paese d’origine e paese d’accoglienza, l’inserimento delle donne migranti facendo della pluralità culturale una ricchezza ed un elemento centrale

In questo quadro la consulta opera mediante

  • Azioni positive per i diritti di cittadinanza delle donne e le pari opportunità
  • Organizzazione di seminari di studio
  • Campagne di informazione e sensibilizzazione
  • Realizzazione di progetti pilota
  • Animazione e coordinamento di reti (reti tematiche, di genere, fra giovani, donne e uomini, fra migranti e native)

Le varie attività coinvolgono, secondo i casi, associazioni femminili, organizzazioni sindacali, ONG di sviluppo, istituzioni pubbliche ma anche singole studiose e operatrici sociali. La centralità dei soggetti femminili non esclude la presenza maschile sia come contrappunto dialettico sia come soggetti da formare e sensibilizzare sui diritti delle donne quale parte dei diritti universali.GiovaniLa consulta considera fondamentale l’attenzione alle giovani generazioni in quanto, in un mondo in cambiamento, essi rappresentano i cittadini della nuova società, con il compito di costruire uno sviluppo sostenibile e una democrazia più avanzata.L’obiettivo prioritario è quello di riflettere sulle possibili risposte ai problemi comuni dei giovani tra i diversi municipi e sviluppare la conoscenza reciproca tramite scambi sul piano della cultura e delle esperienze. In modo specifico gli obiettivi sono:

  • Promuovere una politica di cooperazione nell’ambito delle questioni giovanili
  • Ampliare le opportunità di contatti tra giovani per stimolare la loro coscienza di cittadini
  • Contribuire all’educazione dei giovani attraverso scambi culturali
  • Educare i giovani al rispetto delle differenze etniche e culturali
  • Sensibilizzarli sul valore della differenza di genere
  • Sollecitare l’impegno civile delle giovani generazioni per la costruzione di una società più equa
  • Promuovere e consolidare le opportunità di lavoro
  • Offrire opportunità ai giovani svantaggiati e in condizioni di disagio

Sulla base di queste finalità i più significativi ambiti di interventi sono:

  • Inserimento lavorativo e creazione di impresa in particolare nel campo della cultura, della comunicazione e dei servizi
  • Cooperazione tra associazioni giovanili impegnate nell’ambito dell’ecologia, contro il razzismo e per una solidarietà sociale più estesa
  • Valorizzazione della differenza fra uomini e donne nella prospettiva della parità dei diritti

Gli interventi si realizzano creando partenariato interassociativo e intermunicipale attraverso:

  • Realizzazione di ricerche e studi sulle problematiche dell’universo giovanile
  • Organizzazione di seminari bilaterali e multilaterali
  • Scambio di esperienze
  • Realizzazione di corsi e stage formativi
  • Creazione di reti tematiche

Queste attività coinvolgono soggetti singoli e collettivi che fanno riferimento non solo a organizzazioni giovanili, ma anche ad altre realtà quali i sindacati, il volontariato, e più in generale il terzo settore, le università, creando in tal modo anche una relazione con le altre generazioni. Ancora una volta si tratta di un’area tematica che non può agire in modo separato ma entra di necessità di volte in volte con altre quali la differenza di genere, le migrazioni, ecc., in una prospettiva di crescita dei diritti individuali e collettivi.MigrazioneIn questo campo i principali obiettivi della consulta sono sono:

  • Contribuire al processo di integrazione sociale degli immigrati che gravitano nel VII Municipio
  • Favorire la convivenza di culture diverse dialetticamente legate tra loro
  • Fare crescere una società multietnica quale antidoto alla xenofobia e al razzismo
  • Sollecitare il dibattito all’interno della società tra la componente locale in un confronto con quella straniera
  • Incrementare una cultura dell’accoglienza, del rispetto e di una piena realizzazione dei diritti della popolazione migrante
  • Sollecitare e accompagnare i processi di integrazione sociale di donne e uomini migranti così come dei loro figli

L’approccio utilizzato dalla consulta è di tipo integrato e si basa sulla convinzione che i processi di inserimento delle componenti immigrate assumono necessariamente un carattere pluridimensionale, nel senso che rappresentano il prodotto combinato di fattori diversi. Per questo la consulta opera affinché tutta la gamma di interventi sociali ed economici promossi dalle istituzioni ai diversi livelli di competenza assumano la stessa configurazione multi-dimensionale.

09
Gen
08

CONTRIBUTO ALL’IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI DI CARLO GORI – Tor Sapienza Arte

Rispetto ai punti indicati da Mario Mossi, noi dell’Associazione Culturale Michele Testa –  Tor Sapienza gli abbiamo sviluppati così:    

Individuare un percorso politico sociale della Consulta
La Consulta accoglie tutte le realtà associative e culturali del territorio che vogliono parteciparla. Riconosce che per la loro sopravvivenza e per il valore aggiunto che arrecano al territorio è indispensabile che vengano messe in grado di acquisire degli spazi fisici dove porre le loro sedi, affinché possano svolgere con piena autonomia, e in maggiore tranquillità e protezione possibile, i fini sociali che le muovono. Si richiede, in primis, al Municipio di agevolare al massimo il censimento degli spazi liberi sotto la gestione municipale affinché questi possano essere messi a disposizione delle associazioni che ne fanno richiesta, sostenendo pure le richieste delle associazioni nei confronti delle altre istituzioni che gravitano sul territorio del Municipio 7.  La Consulta riconosce, dunque, che le realtà associative vanno tutelate e supportate sia quando svolgono esclusivamente la loro funzione culturale e sociale, sia quando interagiscono con le altre associazioni ed istituzioni. La Consulta si colloca nella relazione con il Municipio non solo come organo consultivo, ma anche propositivo e di verifica dei programmi e dei bilanci culturali del Municipio 7. La Consulta sostiene anche che è “fatto culturale” ogni cosa che interagisce sostanzialmente con il territorio municipale implicandone una trasformazione, quindi vuole che sia posto sotto la sua attenzione tutto ciò che abbia a che vedere con l’ambiente, l’urbanistica, l’edilizia, gli aspetti socioeconomici, i piani di sviluppo del territorio…

Capire il valore della Consulta rispetto alle politiche del Municipio e quindi  richiedere che la Consulta possa partecipare  alle assemblee decisionali del Municipio tramite un suo rappresentante.
Mettendo in grado la Consulta di recepire preventivamente le informazioni che ne possano garantire una reale partecipazione, sia quelle che hanno carattere ordinario che straordinario. Individuare gli indirizzi culturali della Consulta e stabilire delle categorie d’intervento in merito a tre grandi tematiche  : Cultura Civile (politiche sul tessuto sociale), Cultura Artistica (Tutto ciò che riguarda ogni forma d’arte); Cultura dell’Ecologia, dell’Ambiente e del Parco.
Le condividiamo. Per quella Artistica aggiungiamo che sia fatto riferimento anche alle sedimentazioni attuali e storiche delle espressioni artistiche presenti nel nostro territorio.

Individuare il bacino d’utenza delle proposte (bambini, anziani, ect.)
Noi siamo per lavorare specificamente sull’interazione tra le varie età.

Individuare i possibili luoghi di ricezione degli interventi (Biblioteche, Parchi, Scuole)
Strade/Piazze/Parchi, con basi di appoggio nelle strutture pubbliche e associative adiacenti.

Individuare le risorse economiche (Privati, Provincia, Comune,Municipio)
Tutte insieme.

Individuare progetti di formazione che possano interagire col territorio creando forza lavoro. ( ad esempio la formazione di specifiche figure professionali legate al Teatro , come attrezzisti, macchinisti ect.)
Indichiamo due progetti su cui stiamo lavorando:A Tor Sapienza, per il progetto Tor Sapienza “Quartiere d’Arte” si vuole attivare una “Fabbrica di Tor Sapienza” che intende formare dei mosaicisti per realizzare una parte dei mosaici che verranno inseriti lungo i marciapiedi di Via di Tor Sapienza. In seguito si vorrebbe che la fabbrica fosse  integrata con ulteriori figure artigianali ed artistiche che potranno contribuire anch’esse alla riqualificazione artistica del quartiere.La “Scuola di Samba” di Sambamarea, che vorrebbe formare musicisti, danzatori, sarti, costruttori di tamburi, ecc.

Richiedere la presenza di un rappresentante della  Consulta alla Commissione di programmazione del Teatro Quarticciolo.
Sì.

09
Gen
08

IPOTESI DI INDIRIZZI CULTURALI da Ass. Settea – Mario Mossi

Il contributo di Mario Mossi intende fornire le linee principali sulle qual portare avanti la discussione sul lavoro della Consulta.

“Le domande che dobbiamo porci per poter costruire il nostro percorso politico/sociale e su cui le commissioni della Consulta della Cultura dovrebbero fin da ora lavorare possono essere:

1) Qual è il valore della “Consulta”?

Anche se ha politicamente valore di semplice consultazione per la politica del nostro Municipio, dove invece potrebbe essere presente (almeno con un suo membro) per avere anche un potere decisionale? (Teatro? Biblioteca? Sociale? Sport?)

2) Qual è il vero significato della parola “Cultura” e quali i campi di intervento?

Cultura civica!! (stradale, politica, …)
Cultura artistica!! (arte, musica, teatro, cinema, …)
Ambiente ed ecologia, ecc…

Dopo aver stabilito quali e quanti campi di intervento potremmo con più saggezza affrontare, dovremmo anche saper indirizzare, attraverso le nostre capacità e conoscenza del territorio, la politica culturale verso alcune specifiche categorie.

3) A quali categorie dobbiamo rivolgerci?

Ai cittadini? Ai bambini? Agli adolescenti? Ai giovani? Agli anziani? Ai drogati? Agli emarginati? Agli immigrati? Ecc……

4) Dove si debbono sviluppare i progetti culturali?

Nelle scuole? Nei centri anziani? Nei centri sociali? Nelle biblioteche? Nelle nostre sedi? Ecc..

5) Quali e quanti strumenti occorrono per poter sviluppare un progetto culturale?

6) Come e dove reperire i fondi per sviluppare i progetti?

Dai privati? Dal Municipio? Dalla Provincia o dalla Regione? Dalla Comunità Europea? Ecc..

7) Possono alcuni nostri progetti creare opportunita’ di lavoro e formazione professionale?

Per meccanici ed attrezzisti di teatro? Musicisti? Cineoperatori? Ecc….

Credo che se abbiamo la capacità di saper sviluppare un buon progetto sulla politica culturale e che sia il più vicino possibile alle esigenze dei cittadini ed alle nostre capacità, le Associazioni tutte potrebbero avere un ruolo ben preciso e politicamente forte.”